martedì 14 giugno 2011

Post Narrativo Non Identificato

"qua diventiamo come un accampamento di zingari" dice.
dice "ci ruberanno il lavoro, i suv e ci svaligeranno le case"
"ma chi?" ribatte la ragazza. "ma come chi? ma ce li hai gli occhi?" dice lui. è arrabbiato. mentre mangia il pansotto. il sugo gli cola sul mento, gli sporca la camicia bianca e gli unge la cravatta verde. tira fuori un fazzoletto verde dal taschino della camicia si asciuga, se lo passa sulla bocca e sul naso e so lo rimette nel taschino piegato come prima.
lei lo guarda, faccia liscia, senza emozioni. è bella, bionda e vestita di grigio, occhiali stretti alla moda e scarpe basse.
del pansotto rimangono solo tracce di unto sulle dita che vengono pilucatte rumorosamente. un perfetto finale per il passaggio da stato solido a poltiglia, condito con saliva. soffocando un rutto continua "la gente non ne può più! poi sti qua usano i loro luoghi di culto come copertura, per commettere reati schifosi".
"ahhhh" dice lei " sta parlando dei preti pedofili! Come don Polpo..." e scrive qualcosa sul taccuino.
"cazzo dici" fa lui "sto parlando di sti islamici finocchi repressi, sti negher e di sti zingari di merda". altra riga aggiunta sul taccuino. "io li vorrei vedere bruciare tutti, bisognerebbe annegarli da piccoli, ma fanno tenerezza come un piccolo di alligatore, poi crescono e ce ne pentiamo, ma è troppo tardi l'alligatore ti ha già morso". riga sul taccuino.
" ok" fa lei "va bene se scrivo che: -i migranti avrebbero bisogno di poltiche sociali adeguate per svincolarli dal contesto di povertà nella quale giungono in Italia al fine di evitare il loro ingresso nelle file della criminalità e per favorire l'integrazione-?"
"perfetto" fa lui, poi la scruta con attenzione, guarda come è vestita "non ti ho mai visto prima, sei nuova?" "si oggi è il mio primo giorno" "brava, allora da domani mettiti un vestito decente e levati gli occhiali, usa le lenti" dice.
e con una mano si gratta il pacco.
"come vuole, Sottosegretario. Adesso è pronto?" le risponde lei senza guardarlo, gli occhi ancora sul taccuino.
"certo facciamolo"
Lei si gira verso di me "ehi tu, dai svegliati che cominciamo con l'intervista".
Io accendo la telecamera.